Caldaia: suggerimenti per la manutenzione

Cosa richiede la manutenzione della caldaia

Dopo aver letto questo approfondimento su costi e obblighi della manutenzione per la caldaia, abbiamo deciso di affrontare anche noi l’argomento. La revisione di questo apparecchio viene visto come una sorta di check up, da dover svolgere con regolarità durante la sua vita. Il controllo della caldaia è ad oggi imposto obbligatoriamente per poter salvaguardare la sicurezza dell’impianto stesso, in quanto per funzionare impiega un combustibile considerato pericoloso. Nella revisione della caldaia rientrano due diverse operazioni: manutenzione ordinaria e controllo della sua efficienza energetica. Nel primo caso il lavoro viene svolto per avere una maggiore sicurezza dell’impianto mentre nel secondo vengono verificati i fumi, in quanto se mal funzionamenti possono produrre maggiore inquinamento. Se regolarmente tali controlli non dovessero venire effettuati, si rischia di andare incontro a delle sanzioni pesanti con importi che vanno da un minimo di 500 euro ad un massimo di 2000 euro oltre che ispezioni.

Quale tecnico contattare per effettuare la revisione della caldaia

La manutenzione della caldaia, imposta dalla legge obbligatoriamente, non può essere svolta da tutti. Le revisioni in entrambi i casi necessitano infatti di ditte specializzate con tecnici qualificati e competenti. In alcuni casi è la ditta che ha provveduto ad istallare la caldaia ad eseguire poi anche la sua manutenzione regolare per un certo periodo di tempo mentre in altri ancora è il cliente che deve periodicamente contattare un tecnico per effettuare il controllo. Una volta incaricato il funzionario per procedere con la revisione dell’impianto occorre capire il tipo di lavoro che viene svolto.

In primis il professionista inizierà con la pulizia dello scambiatore e del bruciatore per poi proseguire con il controllo dei filtri e della tenuta. Un aspetto importante riguarda inoltre la verifica dei fumi in quanto se mal funzionamenti possono inquinare maggiormente e l’accertamento sulla ventilazione dell’ambiente circostante. Quest’ultimo non è altro che un esame svolto dal punto di vista visivo che aiuta a capire se il generatore e i sistemi ad esso connessi funzionano correttamente. In quasi tutte le regioni d’Italia è presente inoltre un apposito catasto che permette di registrare e aggiornare periodicamente gli impianti, ognuno dei quali possiede un proprio numero per essere riconosciuto.

Tempi per la manutenzione della caldaia

Le caldaie che presentano una potenzia uguale o inferiore a 35 kW, devono effettuare una verifica in relazione al combustibile che viene usato e in base alla singola tipologia. Eseguire i controlli nei vari tipi di caldaia è obbligatorio sia all’inizio, ovvero nel momento in cui viene istallata, che con il passare del tempo. Durante la prima istallazione il tecnico provvederà ad avviarla per poi controllare che tutto funzioni alla perfezione. Nei tempi successivi occorre invece svolgere le verifiche con una certa frequenza ma il tempo necessario dipende da diversi fattori come la data di avvenuta istallazione e il modello di caldaia.

Appare chiaro che le tipologie più vecchie richiedono un controllo più frequente. In linea generale comunque le caldaie non a gas ma alimentate con combustibile liquido o a biomassa, richiedono una verifica ogni anno mentre quelle a gas istallate da oltre otto anni, due anni. In alcuni casi la legge prevede che è possibile effettuare delle ispezioni per controllare se tutti le normative vengano rispettate. Rientrano infatti anche tra gli obblighi l’affissione del bollino blu o la trasmissione del rapporto di controllo.

Per le ispezioni di sicurezza occorre conoscere e controllare le direttive emanate dalla singola regione o provincia, in quanto ognuna di essa presenta delle leggi diverse. Un discorso a parte merita infine colui che deve provvedere alla manutenzione della caldaia che può essere: l’inquilino affittuario, proprietario dell’immobile, una terza persona che dichiara di volersene assumere la responsabilità e l’amministratore di condominio. Nel libretto dell’impianto in qualsiasi caso deve essere specificato chi è il responsabile ovvero colui che si occupa di mantenere in servizio e in perfetta funzione la caldaia.