Canapa si può coltivare Ecco una piccola guida alla produzione

Forse ti sei già chiesto se è possibile coltivare la canapa: su questo tema, la legge ha subito diversi cambiamenti nel corso degli anni ma negli ultimissimi tempi si sono aperti numerosi spiragli che consentono molto margine di manovra a chi vuole fare business in questo settore con interessi sempre crescenti. Ma quali sono questi margini? Qual è la canapa che è possibile coltivare? Quanto costa? E quanto si può guadagnare? In questo articolo cercheremo di dare risposta a tutte queste domande. Continuate a leggere!

Quale canapa si può coltivare?

La prima domanda alla quale si deve rispondere è relativa proprio alle variabili in gioco in riferimento alla qualità di canapa che è possibile coltivare: si deve considera un fattore, che è quello di fatto dirimente. Qual è il contenuto di THC presente all’interno della pianta che si vuole coltivare? Sì, perché è bene sapere che in base alla legge entrata in vigore il 14 gennaio 2017, la coltivazione della canapa è considerata legale solo se rientra in un contenuto di THC inferiore al 2%. Per chi non lo conoscesse, il THC è un cannabinoide che è responsabile degli effetti psicoattivi che rendono illegale la marijuana.

L’elenco delle semente consentite è presente all’interno di un apposito elenco, denominato il Registro Europeo delle Sementi. Solo per lasciare qualche indicazione di massima si consideri che nell’elenco menzionato poco sopra ci sono alcune varietà che vanno per la maggiore: in particolare si parla della Carmagnola, la CS, la Futura 75, la Felina 32, la Santhica, la Kompolti e l’Antal. In ogni caso vi basterà verificare che la qualità da voi selezionata sia presente all’interno di quelle certificate. Ma quale è il terreno preferibile per coltivare la canapa? Questa pianta cresce bene su terreni fertili alluvionali ma anche ad altezze pari o poco superiori i 1500 metri: non ha particolari problemi con le gelate, mentre soffre molto il ristagno d’acqua.

Quanto costa coltivare la canapa?

Uno dei fattori che più interessa i potenziali investitori di questo settore è relativo al margine di guadagno che come sappiamo dipende ovviamente dal costo necessario per produrre il prodotto finale che andrà venduto. In questo senso, le spese che vanno considerate sono diverse a partire, come ovvio, dal terreno sul quale si vuole effettuare la coltivazione.

In seconda battuta va considerata la spesa per l’irrigazione e tutte le eventuali attrezzature e le manodopere necessarie per rendere il terreno adatto a questo tipo di seme. In terzo luogo, l’investimento riguarderà il seme stesso: si consideri che ipotizzando di voler coltivare un ettaro di terreno, si dovrà considerare circa 50 chilogrammi di semi di canapa. Si calcoli che il costo di un singolo chilogrammo di semi di canapa può variare tra gli otto e i 20 euro, in base alla tipologia di seme su cui si vuole investire.

Quanto è il guadagno?

Considerando che le variabili sono molteplici e gli effettivi guadagni dipendono da mille fattori, diviene difficile rilevare realmente quali possano essere gli introiti per chi vuole investire in questa attività, che di fatto è però sempre più popolare. Questa popolarità lascia pensare che il mercato possa vedere un ulteriore trend di crescita nei prossimi anni, motivo per cui si può cercare di valutarne in maniera approfondita la validità e la possibilità di investimento.

Cercando di fare due conti, grazie ai rilevamenti delle associazioni di categoria, si può quantificare che per ogni ettaro di terreno coltivato a semi di canapa ci sono circa 1000 euro di costi. Gli eventuali ricavi potrebbero portare ad un rientro dell’investimento pari a circa 2500 euro, con un margine lordo di circa 1500 euro lordi.  Per ottenere questo genere di risultati si consideri che ad investire sia un’azienda già operante nel settore dell’agricoltura con mezzi, background, know-how ed esperienza già formata e consolidata in questo ambito.