Differenza tra traduzione editoriale e traduzione letteraria

Nella nostra società globalizzata, il traduttore professionale svolge un lavoro molto importante, che può rientrare in numerosi ambiti di specializzazione. Tra questi, esistono due filoni di uno stesso settore che, però, è bene distinguere nettamente: parliamo della traduzione editoriale e della traduzione letteraria.

La traduzione editoriale si occupa di tutti quei testi che hanno un valore in più del semplice how-to, in cui sia il contenuto che il linguaggio assumono un valore poetico. Si fa riferimento alla saggistica, agli articoli di riviste, ai quotidiani e ai materiali di conferenze e convegni. Come un traduttore tecnico medico che per la traduzione di un manuale di istruzioni utilizza una terminologia di settore ben precisa, anche il traduttore editoriale che traduce un saggio di medicina, è attento all’utilizzo preciso e mirato dei termini e al rispetto dello stile dell’autore. Tuttavia, tradurre un saggio sulla medicina resta comunque diverso dal tradurre una serie di referti medici. Un traduttore editoriale si differenzia da un traduttore tecnico e letterario proprio per la sua specializzazione.

Anche la traduzione letteraria implica un lavoro molto complesso e delicato perché tratta tutta una serie di testi destinati alla pubblicazione. Il traduttore letterario deve infatti “sintonizzarsi” sull’opera da tradurre e restituire, insieme al senso del testo, anche lo stile dell’autore e soprattutto le atmosfere che è stato in grado di creare con la scelta di determinate parole piuttosto che altre. Per questa ragione, molto spesso, un traduttore di romanzi diventa il traduttore ufficiale di un certo autore per una determinata lingua, perché in grado di cogliere il lavoro dell’autore, di capire molto a fondo sia la sua tecnica di scrittura che la sua sensibilità artistica. Per la traduzione letteraria sono, infatti, necessari talento e sensibilità per la scrittura. Si può dire che non tutti i traduttori editoriali sono traduttori letterari, ma che tutti i traduttori letterari sono traduttori editoriali. Sia i traduttori letterari che i traduttori editoriali sono considerati autori e quindi il loro operato è sempre protetto dalle leggi sul copyright.

Il traduttore letterario

Il traduttore letterario è una figura professionale che traduce testi scritti, come relazioni, lettere, report dati, o che si dedica a tradurre testi o documenti relativi a congressi o a meeting di lavoro. Rispetto ai traduttori del settore commerciale, il traduttore di un romanzo si trova a lavorare su un testo con una valenza artistica e culturale, entrando così in un’ottica molto più complessa, più personale rispetto alla traduzione commerciale, legata non solo al mero contenuto semantico del testo, ma anche alla sua forma, al suo stile di scrittura, fino ad arrivare alle emozioni che l’opera trasmette.

Il traduttore editoriale

Il traduttore di libri fa un lavoro di grande responsabilità, perché il suo incarico non consiste solamente nel tradurre dei contenuti in un’altra lingua, ma nel non tradire il testo originale, lo stile e l’atmosfera che lo contraddistinguono. Oltre ad una perfetta padronanza della lingua, al traduttore di libri viene richiesta una curiosità e sensibilità particolari.

Solitamente, chi intraprende questa professione ama leggere, piace essere informato su tutto e possiede una cultura generale ad ampio spettro. La traduzione di libri non è una scienza esatta e, dunque, non esistono due traduttori che lavorano allo stesso modo e che sono in grado di produrre due traduzioni gemelle di uno stesso testo. A condizionare il loro operato sono la sensibilità, il gusto e l’individualità personale. Non a caso, il traduttore editoriale standard è spesso egli stesso un autore di romanzi.

Il traduttore editoriale è un traduttore che si mette a disposizione di una casa editrice per tradurre vari tipi di testo, anche se molto spesso si specializza in un determinato settore, realizzando opere che lo portano a godere dei diritti morali e patrimoniali su quanto tradotto.

Infatti, il traduttore che riceve in carico un’opera da un editore stipula con esso un contratto editoriale, che il traduttore deve valutare con molta attenzione. Ad alcuni editori, oltre ad un compenso pattuito, viene riconosciuta anche una percentuale sulle vendite. Altri fattori che possono incidere sulla retribuzione del traduttore sono la lunghezza del testo o la natura del contenuto. Basti pensare che, a volte, i tempi di traduzione possono variare dai tre ai sei mesi, a seconda della complessità e della lunghezza del romanzo da tradurre.