Origini Cravatta Regimental

Nel corso degli anni la moda ha assorbito moltissimi elementi provenienti dall’abbigliamento militare: ciò non dovrebbe stupire se si tiene conto che, in particolare lungo gran parte del Novecento, la società europea è stata attraversata da moltissime guerre che hanno visto la partecipazione di uomini provenienti da diversi ceti sociali.

Nello specifico, i ranghi più alti erano quelli occupati dalla nobiltà, che molto spesso faceva del proprio grado militare un vanto ed un motivo di grandissimo orgoglio. Gli elementi tipici degli indumenti militari sono carichi di simbologia e mirano ad indicare il rango, eventuali associazioni o anche la storia della persona stessa.

Lo scopo di questo tipo di elementi decorativi nell’abbigliamento è quello di comunicare in maniera inequivocabile ad una ristretta cerchia di persone perlomeno a tutte quelle che sono in grado di riconoscere il medesimo codice.

Esiste una netta rigidità nel sistema che regola questo tipo di segni sartoriali: tale insieme di codici e regole ha conosciuto un progressivo ammorbidimento nel corso del Novecento, secolo in cui i capi di abbigliamento sono divenuti ben più accessibili ed hanno potuto essere indossati anche da persone le cui identità non corrispondevano assolutamente a quelle che i capi in origine rappresentavano.

Eppure alcuni pezzi, per quanto familiari e comuni siano diventati al giorno d’oggi, proiettano comunque un significato ben chiaro: uno di questi è, senza ombra di dubbio, la cravatta regimental.

Dall’esercito ai club: un simbolo di appartenenza

Storicamente, le cravatte Regimental venivano usate per segnalare l’affiliazione a una determinata associazione o gruppo. Ecco dunque che, nel caso di questa particolare cravatta, essa rappresenta un simbolo importante nel linguaggio militare.

Ma quanti conoscono l’etimologia cravatta? La nascita della cravatta – quella ufficiale – viene fatta risalire alla Guerra dei Trent’Anni (1618-1648), quando la popolazione parigina rimase incuriosita da quei piccoli foulard annodati che indossavano i mercenari croati della Frontiera Militare Croata. Era proprio la cravatta croazia, che fu adottata dai francesi con il nome di cravatte (in inglese diventò poi cravat, ndr), derivante da quel “croates” con quei venivano identificati i croati. L’origine della cravatta parte proprio da qui. 

Soffermandoci proprio sulla storia della cravatta Regimental, essa veniva conferita a coloro che la indossavano dopo aver completato con successo le prove del reggimento ed il successivo processo di fratellanza. Il significato del particolare e molto riconoscibile motivo della stampa è molto simile ad altri comunemente usati in ambito militare, ossia quello che ci si deve saper guadagnare le strisce, che funzionavano perciò come insegne militari e dovevano essere indossate anche assieme agli abiti civili per ricordare le imprese in guerra.

Questa regola non scritta per gli ufficiali di alto rango militare britannico serviva da un lato come segnale di riconoscimento importante, dall’altro come modalità imprescindibile per trasmettere un senso distinzione e rendere palese l’associazione con il reggimento. Negli eserciti delle nazioni che aderiscono al Commonwealth, le strisce scorrono dalla spalla sinistra fino al lato destro.

Il motivo è presto detto: la striscia scende dal cuore alla loro mano destra, che tradizionalmente impugna l’arma scelta dal soldato o dall’ufficiale per distinguersi in battaglia. I colori delle strisce, ma anche e soprattutto la larghezza e la direzione delle stesse, rappresentano perciò l’appartenenza di chi indossa quest’accessorio ad un determinato reggimento militare.

Come emerge nella storia della cravatta, quest’usanza non è rimasta esclusiva in campo militare, ma ha coinvolto altre elite, a cominciare da quella universitaria. Indossare una determinata cravatta, non più di reggimento ma in stile Regimental, segnalava in maniera inequivocabile l’appartenza a club oppure a università prestigiose quali Oxford o Cambridge.

Il gran successo di questo accessorio si ritrova ovviamente nella sua ampia possibilità di personalizzazione. Si tratta infatti da un lato di un accessorio di stile molto sobrio, che ben si adatta ad essere usato in contesti formali, dall’altro di un elemento altamente personalizzabile.

Il fatto che ogni club, università o associazione di un certo prestigio ne adattassero la struttura di base per realizzare un disegno completamente su misura ha contribuito notevolmente al successo della cravatta Regimental anche al di fuori di questi esclusivi contesti.

Se all’inizio questa cravatta voleva solo simboleggiare identità ed appartenenza a determinati gruppi, tanto che indossare una cravatta con i colori personalizzati di un’istituzione a cui non si è affiliato viene considerato offensivo, oggi la questione è decisamente diversa. Le ragioni si vedranno in maniera chiara nel paragrafo successivo.

Dall’Inghilterra agli Stati Uniti con un’influenza reale

All’inizio del ventesimo secolo esistevano poche persone influenti in termini di moda quanto il Principe di Galles, colui che sarebbe divenuto brevemente Re Edoardo VIII per poi scegliere di abdicare per sposare la divorziata Wallee Simpson.

Al momento della sua prima visita ufficiale in America, accadde quel che il Principe, che pur era particolarmente vanitoso e molto attento alla propria immagine, mai avrebbe potuto immaginare. Dalle fotografie dell’epoca è chiaro quel che devono aver pensato gli esponenti più abbienti della nascente alta società americana: un uomo decisamente distinto, pieno di savoir-faire e soprattutto molto elegante.

All’insaputa del Principe, questo momento avrebbe cambiato non solo il modo in cui venivano indossate le cravatte Regimental, ma anche chi poteva permettersi di sceglierle come accessorio di stile. I giornalisti americani, infatti, erano completamente rapiti dai dettagli dall’abbigliamento del Principe, sui quali spiccava ovviamente la cravatta scelta in quel viaggio.

Dopo aver dato molto spazio sulle pagine dei quotidiani all’accessorio a strisce rosse e blu, che rappresentava il reggimento delle guardie dove il Principe aveva prestato servizio durante la prima guerra mondiale, la moda delle cravatte Regimental è letteralmente schizzata alle stelle, determinando una crescita esorbitante della richiesta.

Nel momento in cui aziende quali i Brooks Brothers decisero di cimentarsi con questo accessorio elegante, decisero di farlo introducendo delle cravatte simili, ma con un dettaglio molto distintivo: l’orientamento delle strisce scorre dalla spalla destra al fianco sinistro. Si tratta di una scelta stilistica mirata a distinguerle dalle strisce delle cravatte Regimental britanniche per questioni di moda, ma anche per non andare in contrasto con i vari club e organizzazioni che quelle strisce rappresentano.

Cravatta Regimental oggi: uno status symbol di pregio

La cravatta Regimental oggi è tuttora sinonimo di sapiente arte tessile e manifatturiera, poiché rispetta le tecniche di lavorazione tradizionali. Sono molti i produttori in grado di proporre pezzi di altissima qualità, fedeli ai dettami della storia della cravatta, senza rinunciare però ad implementare dei metodi moderni per ottenere colori e motivi fedeli allo stile classico, che permettono di ottenere una finitura davvero duratura.