Fucili d’assalto quali sono i più pericolosi in commercio

Se siete arrivati su questo articolo vuol dire che nutrite una certa passione per il mondo delle armi. Piaccia o no, è ben noto che questo sia uno dei mercati più prolifici e remunerativi del mondo. In questo pezzo di approfondimento abbiamo voluto riepilogare quali sono le armi del momento, dando particolare risalto a quelle che risultano essere le più futuristiche e tecnologicamente avanzate in commercio. Ecco quindi una lista di armi micidiali. 

  1. Le armi più sofisticate del momento: la lista

Fa male il solo pensarlo, ma avete mai provato ad immaginare quale potrebbe essere l’arma principe di un futuro conflitto globale: una delle risposte più gettonate in questo senso, porterebbe al Kalashnikov che nelle ultime versioni rimane uno dei marchingegni più letali esistenti al mondo. Ma esistono altre tipologie di armi che avrebbero un ruolo molto importante all’interno di ogni armamento nel caso di un’ipotetica terza guerra mondiale, che vogliamo elencare in questa lista di pistole e fucili potenti. 

  • Barrett M107A1: l’elenco pistole si apre con questa arma molto potente. Nella sua versione precedente, la M107, questo fucile costituiva una delle armi più precise e pericolose esistenti. Il difetto principale consisteva in una pesantezza generale del mezzo, che arrivava a pesare 15 chilogrammi. La versione che menzioniamo qui è quella successiva, la A1: in questo senso, questo sniper ha fatto passi in avanti eccellenti riuscendo a ridurre di non poco il peso ma andando ad aumentare il livello di precisione e potenza. Basti pensare che un proiettile di un M107A1 è in grado di bucare senza problemi un cingolato e colpire l’obiettivo ad una distanza di due chilometri con una precisione di tre minuti d’angolo.
  • FN F2000: è a tutti gli effetti considerato l’erede del kalashnikov. Si tratta di un fucile d’assalto di tipo bullpup, ovvero con la presenza di otturatore, sistema di scatto e caricatore dietro al grilletto. Riesce ad esplodere quasi 900 pallottole al minuto con un raggio d’azione che può arrivare fino ai 340 metri. E’ attualmente in dotazione delle truppe cinesi, peruviane e pakistane e ha la possibilità di essere integrato con mirini laser e lanciagranate.
  • One Shot: nome perfetto per quello che viene considerato uno dei fucili da cecchino più preciso e potente mai ideato. In questo senso ha pochi rivali: il One Shot riesce a gestire condizioni di vento avverse e a calibrare in maniera perfetta lo sparo, riuscendo a garantire l’efficacia del colpo fino ad una distanza di 1,1 chilometri. Il tutto viene effettuato grazie ad un sistema laser che interviene per mettere a punto l’esplosione del colpo in presenza di turbolenze o raffiche di vento anche sostenute.
  • CornerShot: anche in questo caso, il nome spiega bene la funzionalità e l’utilizzo che viene fatto di questo fucile. Si tratta di un’arma a periscopio che veniva usato soprattutto nelle trincee della Prima Guerra Mondiale e che ha ovviamente visto ora una sua evoluzione ancora più avveniristica. Il CornerShot dà la possibilità di colpire i propri obiettivi da una posizione riparata. Di fatto l’arma è divisa in due parti: una, anteriore, dove è presente la telecamera con il relativo sistema di puntamento; l’altra, quella posteriore, dove si trova oltre al grilletto, un piccolo schermo che consente di prendere comodamente la mira.
  1. Armi da fuoco leggere, un mercato da 875 milioni

Come detto in precedenza, il mercato delle armi è uno di quelli dove gira il maggior numero di soldi dell’intero globo. Si consideri che vengono mossi al suo interno 875 milioni (dove spiccano anche alcune pistole potentissime, ndr), una cifra che cresce ogni anno di circa 10 milioni. A detenere il record da questo punto di vista sono gli Stati Uniti, che spendono ogni anno 690 miliardi di euro in investimenti che riguardano l’industria bellica. Gli Usa pagano un notevole scotto sociale da questo punto di vista: i dati confermano come negli States ci sia uno dei più alti tassi di mortalità provocata da armi leggere con più di 100mila persone che ogni anno vengono uccise. Altro dato esemplificativo di quanto questo settore generi fatturato ai vari soggetti interessati è relativo al fatto che i vari conflitti a fuoco presente sulla Terra vanno ad incrementare un giro di denaro pari al 2,6% del Prodotto interno lordo mondiale.